L´italiano Giuseppe Garibaldi giunse in Brasile nel 1835. Si trovava in Brasile poiché nel suo paese era stato condannato a morte per aver favorito la "Giovine Italia", la società segreta che stava preparando la unificazione dei territori italiani. Ambizioso progetto che contrastava con gli interessi politici e economici di Austria, Francia e Spagna. Giunto in America Latina, si era incontrato con il generale Bento Gonçalves. leader degli indipendentisti, chiamati "Farrapos", che gli aveva concesso il titolo di corsaro,permettendogli di attaccare anche le imbarcazioni della marina imperiale, preposte alla difesa dei porti. Poco dopo il suo arrivo in Uruguay fu catturato e torturato. Ottenuta la libertà, si dedicò alla costruzione di navi con il proposito di attaccare la flotta imperiale.
Anita a 13 anni, già dimostrava un carattere indipendente e orgoglioso, aspirazione per la giustizia e inclinazione a favore della libertà. Già nelle prime sue lettere alla sorella maggiore Felicidade e allo zio Antonio, Anita esprimeva una grande sensibilità innanzi aí disagi sociali del suo tempo. Il suo precoce matrimonio con il calzolaio Manuel Duarte de Aguiar non aveva avuto esito felice, e Manuel, dato che si riteneva un monarchico convinto, si arruolò nell`esercito legionario imperiale. L`infelice unione era durata circa un anno e Manuel, dopo la separazione da Anita, ebbe una fine misteriosa e probabilmente dopo alcuni anni, prese residenza in Laguna e morì giustiziato daí Farrapos. Ma, la notizia non há validi supporti e non è confermata da documenti storici.
Sempre in una lettera autografa, Anita, due anni più tardi, descrisse il primo incontro con Garibaldi, nella chiesa di Sant`Antonio a Laguna. Dopo la vittoria dei Farroupilhas, le truppe entrarono vittoriose in città. Fu celebrata una messa per celebrare la vittoria dei repubblicani e seguirono altre cerimonie religiose di ringraziamento. Anita si recò in chiesa anche per vedere da vicino i comandanti farroupilha che avevano vinto le truppe imperiali. Così, Anita assiste al "Te Deum" e nota che i comandanti Farroupihas sono tutti vicino all`altare. Tra questi c´è Giuseppe Garibaldi. Si distingueva perché vestiva abiti differenti. Era di statura media, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri. Indossava lunghi stivali neri e prima di entrare in chiesa portava un berretto piatto da marinaio della Sardegna.
Così, Anita descrive l`evento:"Nella chiesa vidi un uomo, tra i comandanti, che mi apparse meraviglioso. Alla luce delle candele i suoi capelli brillavano come fossero d`oro. Era abbronzato e aveva occhi chiari. Pensai fosse un marinaio, seppi poi che stava al comando della flotta rivoluzionaria... così rimasi a sognare a occhi aperti...Seppi che proveniva dall`Italia, dall´altra parte del mondo...tu già ne hai sentito parlare?".
L`incontro definitivo avvenne più tardi, quando dal cassero della sua imbarcazione, Garibaldi stava osservando con la lunetta, un piccolo borgo ai piedi della collina. (Oggi conosciuto come Ponto da Barra). Una ragazza attirò la sua attenzione: lei scendeva a piedi e aveva tra le mani una brocca d`acqua. Ben presto l`immagine scomparve, ma il comandante italiano serbò nella memoria questo fatto.
Alcuni giorni dopo, Garibaldi scese dalla imbarcazione per fare una passeggiata e casualmente incontrò un pescatore che lo invitò in casa per prendere un caffè. Stava conversando con il pescatore quando qualcuno bussò alla porta. Era Anita e Garibaldi immediatamente riconobbe che quella ragazza era la stessa che aveva visto scendere il colle con la brocca d`acqua. "Il mio nome è Ana, ma tutti mi chiamano Aninha", disse.
Fu in questo giorno, la cui data esatta non si conosce, probabilmente nella prima quindicina di agosto, del 1839, che il comandante della flotta farroupilha, incontrò Ana Maria de Jesus Ribeiro, la "Eroina dei due Mondi".
Envolvendo alguns amigos, em especial o nosso sempre Desembargador, Dr. Carlos Prudêncio, que nos apresentou o professor, historiador, escritor e Diretor Cultural da ADANPIB Gian Pietro Bontempi, onde tivemos a honra de receber mais um especial artigo de Giuseppe Garibaldi quando ele encontra a mulher que ao seu lado tornou-se a heroína dos dois mundos. Nossos agradecimentos a essas duas ilustres figuras do cenário catarinense que contribuem para que nosso jornal seja enriquecido com detalhes significativos relativo a história de Giuseppe e Anita Garibaldi.